elenco schede

L'OpenRU è un sistema informativo per la consultazione dello stato di attuazione delle Aree di Trasformazione (AT, ATt, ATa, ATs) previste dal Regolamento Urbanistico.

Le aree di trasformazione sono porzioni di territorio in cui si prevedono cambiamenti, ad opera sia pubblica che privata, nei prossimi anni.

Il Regolamento Urbanistico ne individua più di 200.

A seguire l'elenco delle schede in cui sono in atto le trasformazioni
 

  • L’edificio, cresciuto intorno al preesistente villino Sensi successivamente alla realizzazione nel 1868 del Nuovo Stradone Militare (oggi viale Don G. Minzoni) ed al trasferimento dei padri gesuiti dalla vecchia sede di borgo Pinti, è stato utilizzato fino al 2011, anno in cui è stato dismesso, quale sede della Casa della Compagnia di Gesù e delle sue attività. Obiettivo della trasformazione è quello di indicare una nuova idonea utilizzazione del complesso immobiliare, che il Regolamento Urbanistico individua nella destinazione residenziale. L’immobile è attualmente soggetto alla verifica da parte della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici di interesse culturale ai sensi dell’art.12 del DLgs 42/2004.

     

  • Si tratta di un’area libera all’interno del tessuto storico consolidato individuata per la realizzazione del parcheggio privato in struttura con una quota di parcheggi pubblici a rotazione in superficie; è ubicata nel Quartiere 4, tra via Pisana e via della Fonderia, con accesso da quest’ultima. L’area per la sua ubicazione e dimensione può contribuire a risolvere i problemi della sosta dell’Oltrarno con la realizzazione di circa 170 posti auto da ospitare per la maggior parte in un parcheggio meccanizzato multipiano fuori terra da destinare ai residenti, mentre lo spazio di superficie rimanente può essere dedicato alla sosta di rotazione.

     

  • L'intervento previsto dal Regolamento Urbanistico ha consentito di mutare la destinazione d'uso in commerciale dell'edificio prospiciente piazza della Repubblica, abbandonato ormai da tempo, che precedentemente era occupato in parte da un istituto di credito e in parte dalla Procura. Gli interventi di recupero ultimati riguardano il piano terra dove si sono insediati i negozi di Apple e Moncler.

  • Il Complesso Monumentale di San Firenze, che ha ospitato fino al 2012 gli uffici e le aule del Tribunale di Firenze, fa parte del Demanio Culturale Comunale in quanto per gran parte della sua consistenza è di proprietà del Comune di Firenze, in particolare le unità immobiliari costituenti l’ex Tribunale di Firenze poste dal piano seminterrato al piano terzo. A seguito della dismissione degli uffici giudiziari, il Comune di Firenze ha previsto la “Valorizzazione mediante concessione ad uso centro culturale polifunzionale”. Il Comune di Firenze ha stabilito di assegnare in concessione, per la durata di 29 anni, porzione del Complesso Monumentale, più precisamente le porzioni del piano terra e primo, a favore della Fondazione Franco Zeffirelli Onlus, ai fini della realizzazione del “Centro Internazionale delle arti e dello spettacolo” comprensivo degli spazi dedicati a museo, biblioteca, archivio, attività di formazione, ristorazione e bookshop. Resta da affidare in concessione d’ uso la restante porzione del complesso, ovvero i piano secondo e terzo. L'intervento è stato attuato con elaborazione di Piano di Recupero dell’intero complesso da parte della Fondazione Franco Zeffirelli Onlus.

    Il Piano di Recupero è diventato efficace il 20.09.2017 con la sua pubblicazione sul BURT n. 38/2017

    Si rimanda al seguente link per la consultazione della deliberazione e degli elaborati.

  • La trasformazione interessa un insieme di fabbricati artigianali ubicati prevalentemente in un interno di un isolato con accesso da via G. Zanella. Gli spazi risultano non più adeguati all’attività che vi si svolge soprattutto per problemi di accessibilità con mezzi pesanti che devono sostare per il carico e lo scarico su via G. Zanella. Considerata la condizione dell’area e il non interesse da parte dell’Amministrazione comunale ad attuare la modalità del trasferimento per ottenere uno spazio pubblico utile alla comunità soprattutto per la scarsa accessibilità, se ne prevede la trasformazione con cambio d’uso a direzionale comprensivo delle attività private di servizio, destinazione che comprende un ampio ventaglio di attività che non prevedono la permanenza costante di persone e allo stesso tempo non generano un eccessivo carico urbanistico.

    Rinuncia alla richiesta di attivazione della scheda.

  • L’immobile, che occupa un intero isolato a forma triangolare, ha ingresso principale da via dei Cerretani ed ingresso secondario da via Zannetti. Attualmente la destinazione d’uso prevalentemente è quella direzionale, oltre ad una quota di commerciale collocata al piano terra. La trasformazione prevede il mutamento di destinazione d’uso verso la residenza e una ridistribuzione della destinazione commerciale al piano terra. 

  • L’immobile, non più utilizzato dal Ministero della Difesa, ed entrato a far parte del patrimonio di proprietà del demanio da valorizzare secondo quanto stabilito nel protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero della Difesa e dal Comune di Firenze in data 17.04.2014, è stato acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (Crf) per essere trasforrmato in hub digitale. Negli ottomila metri quadrati dell’ex Caserma Cavalli troveranno posto una scuola per insegnare ai diplomati i mestieri digitali (dallo sviluppo della programmazione al design dell’interfaccia fino ai modelli di business) e un incubatore di startup innovative (obiettivo attrarre 40-50 imprese).

  • Il complesso nasce come ristrutturazione di più immobili di antica origine di pertinenza di vari conventi femminili qui presenti almeno dal XII secolo, e principalmente è formato da quello di Sant’Agata e di San Clemente, successivamente soppressi, e da una parte del chiostro di Santa Lucia. Venne ridotto a Conservatorio sotto la direzione delle Monache Montalve, ed a queste nel 1794 subentrarono quelle di S. Giuseppe di S. Frediano. Fu uno dei più ricchi monasteri della città per i molti lasciti e per la riunione che gli fu fatta in più tempi di altri monasteri e luoghi pii. Il monastero di Sant’Agata come detto fu soppresso nel 1808 e ripristinato dopo il 1814, nel 1818 venne ingrandito per la riunione del contiguo monastero di S. Clemente, nel 1828 si accrebbe con l’aggregazione dell’orto e del fabbricato del monastero di S. Lucia. Risale al 1860 la destinazione a ospedale militare, ad oggi completamente dismessa. L’immobile è entrato a far parte del patrimonio di proprietà del demanio da valorizzare secondo quanto stabilito nel protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero della Difesa e dal Comune di Firenze in data 17.04.2014. Il lavoro del tavolo tecnico congiunto Demanio, Soprintendenza, Comune (verbale sottoscritto in data 26.11.2014) che ha fatto seguito al protocollo d’intesa, ha messo in evidenza che l’ampiezza e l’articolazione del complesso non consentono di operare in questa fase scelte previsionali che permettano di garantire un adeguato recupero degli immobili, ad un primo esame non tutti di valore storico architettonico, né il corretto insediamento di nuove destinazioni d’uso che non costituiscano fattori di criticità a livello urbanistico ma anzi creino nuove connessioni di rango urbano. A tal fine è stato proposto e condiviso di attivare un percorso concorsuale preliminare alla definizione delle nuove destinazioni d’uso. Il complesso immobiliare risulta notificato ai sensi del DLgs 42/2004 con Decreto 566/2014 del 16.12.2014.

    Concluso procedimento concorsuale, variante al RU in corso di istruttoria

  • L’intervento di trasformazione interessa la maggior parte di un complesso immobiliare prevalentemente costituito da Palazzo Portinari Salviati, quest’ultimo risalente al XV secolo ed attribuito al Michelozzo, in parte notificato ai sensi del DLgs 42/2004. Il complesso è costituito da più corpi di fabbrica distinti, con caratteristiche architettoniche ed altezze diverse, ed interessa gran parte dell’isolato in cui è inserito. Per lo più utilizzato negli ultimi anni come agenzia bancaria del Monte dei Paschi di Siena, con presenza di sportelli al piano terra ed uffici ai piani superiori, risulta interessato da interventi di restauro e recupero funzionale derivanti dal deposito di alcune SCIA nel 2011, non ancora terminati, che prevedono il cambio di destinazione d’uso ad abitazione dei piani superiori con la realizzazione di circa 40 appartamenti. Viste le caratteristiche proprie del complesso e gli atti già depositati, l’obiettivo della trasformazione è quello di proseguire con le modifiche già intraprese e consentire il mutamento dalla prevalente destinazione direzionale verso un’opportuna percentuale di destinazione d’uso residenziale, il cui insediamento è sempre auspicato nel nucleo storico UNESCO.

  • Si tratta di quattro aree attualmente incolte lungo via Vamba/via A. Novelli, via Rondinella/via del Gignoro destinate dalla pianificazione previgente ad essere espropriate per la realizzazione di verde pubblico e parcheggio che l’Amministrazione comunale non ha mai acquisito. Considerata dunque la condizione attuale dell’area e il più ampio contesto è stata colta l’opportunità di acquisire gratuitamente le aree per la realizzazione di verde e parcheggi pubblici a fronte della parziale edificazione dell’area lungo via Rondinella ove è previsto il trasferimento di 1.200 mq di SUL. La proposta di piano attuativo è stata presentata attivando un comparto discontinuo (per il reperimento della SUL da realizzare lungo via Rondinella) con l'area di trasformazione ATt 02.03 Confalonieri. In seguito alla demolizione della SUL e al suo trasferimento nell'ATa 02.07 Gignoro, l'area di via Confalonieri sarà destinata a verde pubblico.

    Il piano di recupero comparto discontinuo ATt 02.03 Confalonieri - ATa 02.07 Gignoro è stato adottato con deliberazione n. 2019/G/00556 del 26.11.2019, immediatamente eseguibile. Il piano è efficace dal 21.01.2020 cn la pubblicazione dell'avviso di efficacia sul BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA n. 5, ai sensi dell'art. 111 della L.R. 65/2014.